Il porto delle anime

Kosovo, un Paese dove la guerra si combatte tutti i giorni. Ho visto personalmente questi posti e posso immaginare cosa possa essere successo anche grazie ad alcune persone incontrate durante il viaggio. E' qui che Jasmine durante un conflitto a fuoco ha un arresto cardiaco e, risvegliatasi dal coma, ricorda di essere stata in una città dove tutto è scritto in cinese e con le classiche lanterne colorate. Ma qui c'è anche un porto dove arrivano altre persone: alcune si imbarcano ed altre no; qui si viene anche pesati su una strana bilancia ed in seguito ognuno riceve una piastrina di riconoscimento. Sfortunatamente, tornata in vita, ha un incidente stradale durante il quale suo figlio Dante rimane gravemente ferito. E' proprio per lui che decide di provocarsi un secondo arresto cardiaco, in modo di tornare al porto delle anime, dove man mano scopre che questo mondo intermedio tra la vita e la morte è governato da strane regole e dove una setta, la Triade, la malavita, loschi individui che governano nell'anonimato la città. E sarà proprio per questo che dovrà ancora lottare, combattere, scappare o ritornare sui suoi passi fino ad arrivare ad un gioco mortale: il parco giochi. Un Thriller mozzafiato che ti tiene incollato al libro con Lars Kepler che ancora una volta ci fa vivere una strana ed avvincente avventura insieme ai suoi personaggi. Al di là della trama questo romanzo vuole essere una sorta di interpretazione di cosa accade dopo la morte: ovvio che è fantasia perché nessuno può saperlo. Resta il fatto che, come dice l'autore nella prime pagine "Nessuno sa dove andiamo quando moriamo, nè se i luoghi dell'oltretomba esistano solo dentro di noi, fra i lampi delle sinapsi. Certo, le nostre spiegazioni neurologiche risalgono appena a qualche decennio fa, mentre le testimonianze sono sempre le stesse da millenni. Dalle prime culture scritte fino ad oggi, ciò che ci attende dopo la morte viene descritto in modo sorprendentemente omogeneo". E in quasi tutte si parla di acqua, fiumi, mari (Caronte ne è un esempio) e chissà che qualcosa di vero non ci sia... O no? Leggetelo anche solo per il puro gusto dell'avventura, ma resta questo dilemma, magari uno spunto per approfondire questo argomento che da sempre ci affascina.



La trama:
Jasmin è una donna, una madre, un soldato dell’esercito svedese di stanza in Kosovo. Vive per l’amore del figlio Dante, che ha avuto da un suo commilitone, un uomo poco affidabile che cerca di affogare nell’alcol e nella droga gli orrori della guerra. Jasmin in Kosovo è stata ferita gravemente, e durante il ricovero in ospedale, mentre lottava tra la vita e la morte, la sua anima si è trovata per qualche giorno in un’affollata e misteriosa città portuale dove tutti i cartelli sono scritti in cinese e dove ha visto imbarcarsi, per non tornare mai più, uno dei suoi uomini. Ma Jasmin è forte e sa come tornare dalla città misteriosa, sa che si deve stare molto attenti a non farsi rubare la targhetta d’argento che ti mettono al collo quando arrivi nella città misteriosa, perché è il lasciapassare per il ritorno. Due anni dopo la prima esperienza nella città dei morti, Jasmin ci ritorna di nuovo con il figlio: hanno avuto un incidente d’auto e solo lei riesce ad allontanarsi per tornare di nuovo nel mondo dei vivi, lontano dal porto delle anime. Dante è molto più grave, dev’essere operato, e Jasmin non può abbandonarlo nella città misteriosa: deve tornare, lottare per quello che ha di più caro, in un terribile gioco di morte che rischia di vederla sconfitta.

Nessun commento:

Posta un commento