Visualizzazione post con etichetta La ragazza nell'acqua. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta La ragazza nell'acqua. Mostra tutti i post

La ragazza nell'acqua

Nel 1990 due persone gettano nell'acqua di una cava quello che, agli occhi di un vecchio eremita che li sta osservando di nascosto, sembra il corpo di un morto. Ventisei anni dopo Erika Foster, il detective della polizia inglese di origini slovacche che si è fatta trasferire ad altro distretto è ritornata ad occuparsi di lotta al traffico di stupefacenti, durante un'indagine da lei condotta viene indirizzata da una soffiata in una cava dove un trafficante avrebbe nascosto un grosso carico di droga. I subacquei, rovistando nella melma del fondo, trovano un sacco pieno di eroina per un valore di quattro milioni di sterline, ma scoprono pure un piccolo cadavere di cui sono restate solo ossa. Subito iniziano le indagini e si scopre che il corpicino è quello di Jessica Collins, una bambina di soli sette anni misteriosamente scomparsa ventisei anni prima, nel breve tragitto tra casa sua e quella di una amica che festeggiava il compleanno. Erika riesce farsi affidare questo "cold case", un caso ancora irrisolto condotto all'epoca da  Amanda Baker, che oggi è profondamente depressa e non collabora alle indagini che procedono lentamente per mancanza di indizi. L’unico sospettato, Trevor Marksman, noto pedofilo, è intoccabile anche perché ha un alibi di ferro. Il caso diventa davvero avvincente, ricco di colpi di scena tra indagini sul mondo della pedofilia e del narcotraffico e Robert Bryndza sa come creare un romanzo avvincente in cui il lettore viene coinvolto fino alla sua conclusione. A questo posso aggiungere che ancora una volta nulla è scontato, che la trama scorre veloce, in modo logico e consequenziale tanto che in alcuni punti è davvero difficile interrompere la lettura. Sembra che la soluzione del caso sia così vicina, ma grazie ad una serie di colpi di scena, a nuovi indizi ed all'aiuto di una ritrovata Amanda, Bryndza  vi condurrà ad un finale davvero inaspettato. Il mio consiglio è leggerlo dopo i primi due della serie delle indagini di Erika Foster, per seguirne la sua storia e per ritrovare piacevolmente, anche se con un ruolo meno decisivo, i vecchi compagni di Erika: Isaac Strong, Marsh, Moss e Peterson. Per concludere: un thriller poliziesco davvero accattivante e coinvolgente. Speriamo di leggere presto il quarto capitolo per vedere cosa riserverà ad Erika la sua vita, già segnata negativamente in alcune occasioni ma che sembra ogni tanto darle qualche speranza per il futuro.


Le indagini del detective Erika Foster (03)
Il detective Erika Foster ha appena ricevuto una soffiata che le indica il luogo in cui è nascosta la prova per sventare un grosso traffico di droga. Seppure sospettosa, ordina la perquisizione di una cava in disuso alla periferia di Londra. Quello che non si aspetta è che, scavando nel fango, oltre alla droga venga ritrovato un piccolo scheletro, subito identificato. Si tratta di Jessica Collins, scomparsa ventisei anni prima all’età di soli sette anni. Il caso fece un grandissimo scalpore e il mistero dietro la scomparsa di Jessica non venne mai risolto. Cominciando a indagare grazie alle nuove prove, Erika si addentra in un caso difficilissimo, in un costante alternarsi di passato e presente. Dovrà fare i conti con i segreti della famiglia Collins, i rimorsi del detective divorato dal senso di colpa per non aver mai ritrovato Jessica, e un altro omicidio avvenuto vicino alla cava. Chi conosce la verità? E perché qualcuno non vuole che il caso venga finalmente chiuso?