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Robert Bryndza

Dopo anni dedicati alla scrittura, si è conquistato una fama incredibile con il suo thriller d’esordio, La donna di ghiaccio, finalista al Premio Roma, che in pochi mesi ha scalato le classifiche ed è in corso di traduzione in 27 Paesi. I successivi romanzi incentrati su Erika Foster sono bestseller internazionali che contano oltre 2 milioni di copie vendute. La vittima perfetta è il secondo romanzo pubblicato con la Newton Compton. Robert è inglese e vive in Slovacchia con suo marito Ján.

Le indagini del detective Erika Foster:
01 - La donna di ghiaccio
02 - La vittima perfetta
03 - La ragazza nell'acqua

La ragazza nell'acqua

Nel 1990 due persone gettano nell'acqua di una cava quello che, agli occhi di un vecchio eremita che li sta osservando di nascosto, sembra il corpo di un morto. Ventisei anni dopo Erika Foster, il detective della polizia inglese di origini slovacche che si è fatta trasferire ad altro distretto è ritornata ad occuparsi di lotta al traffico di stupefacenti, durante un'indagine da lei condotta viene indirizzata da una soffiata in una cava dove un trafficante avrebbe nascosto un grosso carico di droga. I subacquei, rovistando nella melma del fondo, trovano un sacco pieno di eroina per un valore di quattro milioni di sterline, ma scoprono pure un piccolo cadavere di cui sono restate solo ossa. Subito iniziano le indagini e si scopre che il corpicino è quello di Jessica Collins, una bambina di soli sette anni misteriosamente scomparsa ventisei anni prima, nel breve tragitto tra casa sua e quella di una amica che festeggiava il compleanno. Erika riesce farsi affidare questo "cold case", un caso ancora irrisolto condotto all'epoca da  Amanda Baker, che oggi è profondamente depressa e non collabora alle indagini che procedono lentamente per mancanza di indizi. L’unico sospettato, Trevor Marksman, noto pedofilo, è intoccabile anche perché ha un alibi di ferro. Il caso diventa davvero avvincente, ricco di colpi di scena tra indagini sul mondo della pedofilia e del narcotraffico e Robert Bryndza sa come creare un romanzo avvincente in cui il lettore viene coinvolto fino alla sua conclusione. A questo posso aggiungere che ancora una volta nulla è scontato, che la trama scorre veloce, in modo logico e consequenziale tanto che in alcuni punti è davvero difficile interrompere la lettura. Sembra che la soluzione del caso sia così vicina, ma grazie ad una serie di colpi di scena, a nuovi indizi ed all'aiuto di una ritrovata Amanda, Bryndza  vi condurrà ad un finale davvero inaspettato. Il mio consiglio è leggerlo dopo i primi due della serie delle indagini di Erika Foster, per seguirne la sua storia e per ritrovare piacevolmente, anche se con un ruolo meno decisivo, i vecchi compagni di Erika: Isaac Strong, Marsh, Moss e Peterson. Per concludere: un thriller poliziesco davvero accattivante e coinvolgente. Speriamo di leggere presto il quarto capitolo per vedere cosa riserverà ad Erika la sua vita, già segnata negativamente in alcune occasioni ma che sembra ogni tanto darle qualche speranza per il futuro.


Le indagini del detective Erika Foster (03)
Il detective Erika Foster ha appena ricevuto una soffiata che le indica il luogo in cui è nascosta la prova per sventare un grosso traffico di droga. Seppure sospettosa, ordina la perquisizione di una cava in disuso alla periferia di Londra. Quello che non si aspetta è che, scavando nel fango, oltre alla droga venga ritrovato un piccolo scheletro, subito identificato. Si tratta di Jessica Collins, scomparsa ventisei anni prima all’età di soli sette anni. Il caso fece un grandissimo scalpore e il mistero dietro la scomparsa di Jessica non venne mai risolto. Cominciando a indagare grazie alle nuove prove, Erika si addentra in un caso difficilissimo, in un costante alternarsi di passato e presente. Dovrà fare i conti con i segreti della famiglia Collins, i rimorsi del detective divorato dal senso di colpa per non aver mai ritrovato Jessica, e un altro omicidio avvenuto vicino alla cava. Chi conosce la verità? E perché qualcuno non vuole che il caso venga finalmente chiuso?

La vittima perfetta

La vittima è davvero perfetta ed anche questa volta Robert Bryndza sa tessere un thriller accattivante che può essere diviso in due filoni. Da una parte quello delle indagini e dall'altra quello della psicologia dei personaggi, in particolare dell'assassino. Si parte subito con la descrizione dell'assassino, Gregory Munro, che verrà trovato morto da sua madre nel letto con un sacchetto legato in testa. Ed è subito ad Erika Foster che viene assegnato questo nuovo caso che appare subito come omicidio. Intanto inizia la parte psicologica del libro in cui in una chat criptata l'assassino, il cui nick è "il gufo" racconta a "Il duca" di aver commesso l'assassinio e che ce ne saranno altri. In un primo tempo viene indagato Gary, fratello della moglie di Gregory, ma quasi subito viene escluso dalle indagini in quanto già indagato in un altro caso di pedopornografia che ha la precedenza. Dopo altri accertamenti e visto che il cadavere era stato trovato nudo, si pensa ad un omicidio seguendo la pista gay ed il caso deve essere passato ai reati sessuali. A questo punto Erika viene quasi tagliata fuori dalle indagini, non fosse che un secondo omicidio avviene ai danni di Jack Hart, un famoso presentatore che anni prima aveva fatto furore con uno scoop sul padre omosessuale sulla morte in seguito al quale la figlia si era suicidata. Erika e Moss si recano sulla scena del crimine e si confidano vicendevolmente sul fatto che la prima non ha superato la perdita del marito, mentre la seconda è ossessionata dai pedofili per una brutta storia capitatale anni prima. La scientifica scopre che si tratta di una donna ed in una nuova chat Robert Bryndza rivela "il gufo" si chiama Simone, una donna che ha subito violenza dal suo ex marito , cosa che la tiene sveglia di notte e la fa sognare una vendetta.Non starò a dilungarmi sulla serie di omicidi e sulle indagini che ne seguono perché toglierei la suspance a chi voglia leggere il libro: dirò solo che l'ultimo è davvero quello della vittima perfetta. Questo perché sono altrettanto interessanti le chat tra Simone e "il duca" in cui pia piano vengono fuori le caratteristiche dei due personaggi, con le loro fobie, l'amore di uno per l'altro e soprattutto la vita di Simone così devastata e vittima. Ed è nella seconda parte del libro che si instaura nel lettore il dubbio tra vittima e carnefice. Il carnefice non è forse altro che una ex vittima in certi casi e per questo compresa? Ognuno ha giustamente diritto di pensare con la propria testa, ma trovo questo un punto fondamentale del thriller di Robert Bryndza. Inutile dire che le indagini proseguono, inutile dire che il libro vola via velocemente perché un capitolo finisce e già viene voglia di passare al successivo. L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che ci sono dei colpi di scena quasi in corrispondenza di ogni delitto, così come di ogni chat fino all'ultimo, quello definitivo, quello che forse camberà la vita di Erika. Spero di scoprire tutto nel capitolo successivo. E cosa è un "suicide bag"?


Le indagini del detective Erika Foster (02)
Nel bel mezzo di un’afosa notte estiva, un’ombra si muove oscura, animata da un odio feroce e da un’irrefrenabile sete di sangue. Per la detective Erika Foster è un nuovo caso. Un omicidio, ancora. La vittima è un dottore ed è stato soffocato nel suo letto. Ha i polsi legati e gli occhi gonfi, un sacchetto di plastica trasparente stretto intorno alla testa. Pochi giorni dopo, un altro uomo viene trovato morto nello stesso modo. Erika e la sua squadra si trovano al cospetto di un serial killer freddo e calcolatore: è chiaro che segue le sue prede in attesa del momento perfetto per ucciderle. E le vittime sono tutti uomini single, che custodivano gelosamente i segreti della loro vita privata. Ma cosa lega questi individui all’assassino? Nell’ondata di caldo soffocante che invade Londra, Erika farà di tutto per fermare “l’Ombra della notte” prima che la conta degli omicidi aumenti ancora. Anche a costo di mettere a rischio il suo lavoro e la sua incolumità. Perché mentre Erika segue le tracce del killer, qualcuno segue lei e la osserva da molto vicino…


La donna di ghiaccio

Questa volta inizio dalla fine: un lungo interrogatorio a quattro dei sospettati che dura così tanto che mi ha ricordato quelli celebri di Maigret. Ma, rispetto al più famoso commissario, Erika Foster alterna momenti molto intensi ad altri di attesa. E potrei dire lo stesso di tutta l'indagine in quanto la storia scorre spedita per alcuni capitoli per poi stagnare in altri dove sembra non accada quasi nulla, ma quei pochi passi o frammenti di indagine la rifaranno partire con nuovo entusiasmo e velocità. Tutto ruota intorno alla morte di Andrea Douglas-Brown, figlia di un'importante membro laburista del congresso, che viene ritrovata morta nell'acqua ghiacciata in un parco di Londra. Ed è proprio Erika Foster che viene incaricata delle indagini e che scopre le ambigue frequentazioni di Andrea, tra pub malfamati, persone malfamate e prostituzione: su questa contrapposizione tra la vita agiata di una famiglia perbene e la vita dei bassifondi che Robert Bryndza costruisce l'intera trama di questa indagine. Compaiono nella storia i famigliari della vittima così come l'omicidio di alcune prostitute che sono ricollegabili alla vita di Andrea. Tutti i personaggi giocano le loro carte e si manifestano per quello che sono ed in particolare mi è piaciuto quello di Linda, la sorella di Andrea, così diversa dal mondo perbenista della famiglia cui appartiene. E, proprio grazie alle indagini condotte su due mondi così diversi, che si arriverà all'interrogatorio finale in cui tutti i nodi verranno al pettine ed in cui si scoprirà che dietro le apparenze ognuno ha i suoi famosi scheletri nel armadio. Non mancano però azione, due attentati al detective Erika, colpi di scena ed inseguimenti. Posso aggiungere che questo mix di azione e fasi di stallo mi è piaciuto e che sicuramente Erika farà parte della mia biblioteca perché sono sicuro che nel tempo il suo personaggio sarà delineato maggiormente e perché il thriller di Robert Bryndza mi ha coinvolto e credo che anche i prossimi saranno giocati sullo stesso doppio campo.


Le indagini del detective Erika Foster (01)
Il corpo congelato. Occhi spalancati e labbra socchiuse. Come se fosse morta mentre era sul punto di parlare…
Quando un ragazzo scopre il cadavere di una donna sotto una spessa lastra di ghiaccio in un parco di Londra, la detective Erika Foster viene subito incaricata dell’indagine sull'omicidio. La vittima, giovane, ricca e molto conosciuta negli ambienti della Londra bene, sembrava condurre una vita perfetta. Ma quando Erika comincia a scavare più a fondo tra le pieghe nascoste della sua esistenza, trova degli strani punti di collegamento tra quell'omicidio e l’uccisione di tre prostitute, assassinate secondo un macabro e preciso rituale. Ma chi era veramente la ragazza nel ghiaccio? Quali segreti nascondeva? Il ritratto che ne dà la famiglia corrisponde alla verità? Erika ha l’impressione che tutti gli elementi a cui si aggrappa nel corso delle ricerche le scivolino via dalle dita, ma è cocciuta, determinata e disposta a qualunque cosa pur di arrivare a capire che cosa si cela dietro quella morte violenta…