L' enigma del gallo nero

Leggendo "l'enigma del gallo nero", un thriller storico, viene subito in mente il più famoso "Il nome della rosa". Infatti anche qui la vicenda si svolge in un monastero inglese nel 1537 dove il male ha fatto la sua comparsa con l'omicidio del  commissario regio Robin Singleton e dove mastro Shardlake viene inviato per scoprire cosa sia successo. La trama è davvero interessante, sia dal punto di vista delle indagini davvero intricate che inducono alla lettura fino alla fine, sia soprattutto da un punto di vista storico. E' narrato con precisione il passaggio alla chiesa riformista di re Enrico VIII con gravi scontri tra riformisti e papisti, passaggio che si intreccia con le indagini di Shardlake e che C. J. Sansom sa raccontare molto bene attraverso le indulgenze della Chiesa cattolica, delle torture, del potere temporale del Papa, ma anche della vita quotidiana del popolo così come quella monacale che vengono narrate con accuratezza. Per chi cerca la Storia nella storia è ad esempio interessante l'incontro tra Shardlake e Lord Cromwell: in questo capitolo viene ben descritta la situazione di Enrico VIII che, stanco di Anna Bolena, inventa il famoso adulterio della moglie; e questo non è che un esempio. Unica pecca sono alcuni capitoli o passaggi un po' lenti che influiscono sulla forza della trama rendendola a volte un poco noiosa. Il romanzo è comunque ben scritto ed invoglia alla lettura, soprattutto per chi cerca qualcosa che unisca il genere giallo all'aspetto storico e voglia approfondire ciò che davvero accadde durante la dissoluzione dei monasteri inglesi dal 1536 al 1540 condotta da Thomas Cromwell.


La trama:
Inghilterra, autunno del 1537. Mastro Shardlake viene inviato nell'abbazia benedettina di Scarnsea per indagare su due crimini inquietanti. Nella stessa notte, infatti, qualcuno ha decapitato con una spada il commissario regio Robin Singleton, in missione segreta nel convento, e una mano sacrilega ha messo il cadavere insanguinato di un gallo nero sull'altare. Ma chi possiede una simile arma in quello che dovrebbe essere un tranquillo luogo di meditazione e preghiera?

Un pugno di cenere

Esiste il delitto perfetto? Sembra che Elizabeth George sappia dare una risposta con questo romanzo in cui una stella del cricket muore soffocato dal monossido di carbonio. Ancora una volta saranno Thomas Lynley e Barbara Havers ad occuparsi di questo caso che si accorgono subito che Kenneth Fleming non si è suicidato, ma che si tratta di un omicidio. La trama è avvincente in quanto le ipotesi non mancano, anzi, più si scava e più le supposizioni aumentano anche perché le vite di Kenneth e di sua moglie Jean non sono così limpide come potrebbe sembrare. Ed è proprio per questo che Thomas Lynley arriva a pensare di non riuscire a risolvere il caso: il delitto perfetto esiste davvero e non è quello dove l'investigatore non trova tracce o moventi, ma dove ne trova così tanti da non sapere più dove lo porterà l'indagine. Sarà la sua caparbietà a spingerlo a lavorare al caso fino alla soluzione finale. Ed ancora una volta Elizabeth George riesce a tenere il lettore attaccato al libro, non solo con la trama, ma anche grazie alla coppia di investigatori che abbiamo imparato a conoscere libro dopo libro: Thomas Lynley, lord inglese sempre raffinato che fa da contraltare a Barbara Havers a sua volta sboccata e priva di tatto. Ma è una coppia che funziona e che la scrittrice descrive anche nei sentimenti e nella vita privata così diversa, così come riesce a descrivere la vita reale che ruota attorno all'indagine. Ed ecco che fino all'ultima pagina siamo presi ancora una volta dalla storia e dal delitto che neanche noi sappiamo più chi sia il vero assassino, colui che ha commesso il delitto perfetto, e solo alla fine scopriremo se avremo avuto torto o ragione.



I casi dell'ispettore Lynley (07)
Kenneth Fleming poteva avere tutto: ancora un passo e sarebbe diventato il più grande giocatore di cricket d'Inghilterra, avrebbe conquistato l'amore dei suoi sogni e avrebbe vinto la sua battaglia contro un destino iniquo e beffardo. E invece si è addormentato per sempre, lasciandosi alle spalle lo straziante rimorso di sua moglie Jean e il rancore e la solitudine delle altre donne che lo hanno amato. Troppe donne nella vita di Kenneth Fleming, e troppi misteri intorno alla sua morte. Ma Thomas Lynley, ispettore di Scotland Yard, è troppo onesto con se stesso per accettare la comoda spiegazione di un delitto perfetto, e troppo caparbio per lasciare che la verità svanisca per sempre in un pugno di cenere…

Homo Deus. Breve storia del futuro

Quattrocentottantacinque pagine scritte da Yuval Noah Harari su cui riflettere. Ci vuole calma e pazienza perchè Yuval Noah Harari non lascia nulla al caso, anzi si sofferma su ogni singolo dettaglio, quasi su ogni parola, soppesandolo e spiegando il suo pensiero su più fronti. Intanto inizia con l'affermare che il mondo è cambiato molto nello scorso secolo: sono state sconfitte molte malattie ed il progresso scientifico e la medicina hanno fatto scoperte rivoluzionarie che hanno cambiato le nostre vite e innalzato il livello medio di longevità. Come gestiremo il futuro in uno scenario che viene man mano spiegato dettagliatamente? L'umanesimo, qui inteso come la gestione del potere, la fede, lo stile di vita, la politica, sta mutando e presto scomparirà per essere sostituito da una nuova forma di gestione del pianeta terra. Grazie agli studi medici e scientifici molte vite si possono oggi salvare o allungare ed il progetto cui si sta lavorando potrebbe essere l'immortalità e con essa la la cura del pianeta che nello scorso secolo è stato sfruttato troppo. Ormai la morte non è più considerata il volere di Dio come nel passato, ma più semplicemente come un problema "tecnico" che va affrontato e superato. Un altro tema è la ricerca della felicità: sembra che dove più ci sia stato progresso, meno le persone siano felici; ecco che la politica nel futuro dovrebbe occuparsi della felicità  delle persone in quanto tali e non della loro felicità per avere consenso o altri benefici. A questo si aggiunge il paradosso della conoscenza: "le nostre recenti conoscenze ci conducono a a cambiamenti economici, sociali e politici più veloci; nel tentativo di comprendere cosa sta accadendo, acceleriamo l'accumulazione di conoscenza. che però ci porta soltanto a ulteriori sconvolgimenti, ancora più rapidi e grandiosi". Harari passa poi ad una descrizione della storia dei prati: sembra un discorso slegato ma capiremo presto che tutto punta a dimostrare la sua teoria sull'umanesimo e sul suo declino. Questo stile di scrittura, questo saltare di palo in frasca usato spesso nella stesura del saggio,a volte può disorientare ma è un sistema che l'autore usa per tessere tutti i fili della vita per arrivare ad esprimere il suo pensiero vedendolo da diversi punti di vista. Ed eccoci che altri problemi appaiono nei capitoli successivi: l'Homo Sapiens ha cambiato l'ecosistema volutamente e non come accadeva negli anni passati quando ciò era dovuto a cataclismi o eventi naturali con la conseguente estinzione o meno degli altri animali di dimensioni medio-grandi. Si passa poi a considerare l'uomo e gli altri animali come a degli algoritmi, ma cosa ha di diverso l'uomo rispetto alle altre forme di vita o ad un computer? Ed esiste una gerarchia? E poi ancora la storia dell'uomo visto dal punto di vista dell'evoluzionismo, l'invenzione della scrittura e dei numeri, il rapporto tra scienza, religione e politica ed il modo in cui l'umanesimo affronta tutti gli aspetti della vita, dall'arte alla guerra, dalla guerra alla genetica fino ad arrivare ai movimenti radicali. Ed oggi? Secondo Harari i computer stanno sostituendo piano piano l'uomo in tutti i campi ed i suoi algoritmi riusciranno a fare quasi tutti i mestieri con un conseguente aumento della disoccupazione. In più verrà a crearsi una rete onnisciente che finirà per comandarci (vediamo già adesso come agiscono sulle nostre vite Google, Cortana, Amazon). E sarà allora che l'umanesimo verrà sostituito da quello che l'autore chiama datismo, cioè la religione dei dati, di tutti i dati, di Internet-di-tutte-le-cose che sarà in grado di elaborare un'infinità di dati più velocemente di ogni essere umano perché tutto dovrà essere collegato a tutto. Ed alla fine quasi una spiegazione del libro: "L'ascesa dell'intelligenza artificiale e della biotecnologia trasformerà certamente il mondo, ma non prescriverà un singolo risultato deterministico. Tutti gli scenari delineati in questo libro dovrebbero essere compresi come possibilità, piuttosto che come profezie. Se non vi piacciono alcune di queste possibilità siete invitati a pensare e a comportarvi in modi nuovi, che eviteranno il verificarsi di queste particolari possibilità". Come dicevo all'inizio Homo Deus è un libro che fa riflettere e pensare a quel che siamo ed a quel che saremo o dovremo essere partendo da quello che è successo nel passato e sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi, ma a cui pensiamo forse poco o distrattamente. Forse sarebbe una buona cosa seguire tutti i fili proposti da Yuval Noah Harari, legarli e slegarli più volte fino ad arrivare ad un nostro pensiero personale che ci aiuti a crescere osservando i fatti da un nuovo punto di vista. Indipendentemente dal fatto che si concordi o meno con Harari è sempre istruttivo avere un altro punto di vista e trarne le nostre conclusioni.


La trama:
Nella seconda metà del XX secolo l'umanità è riuscita in un'impresa che per migliaia di anni è parsa impossibile: tenere sotto controllo carestie, pestilenze e guerre. Oggi è più probabile che l'uomo medio muoia per un'abbuffata da McDonald's piuttosto che per la siccità, il virus Ebola o un attacco di al-Qaida. Nel XXI secolo, in un mondo ormai libero dalle epidemie, economicamente prospero e in pace, coltiviamo con strumenti sempre più potenti l'ambizione antica di elevarci al rango di divinità, di trasformare ''Homo sapiens'' in ''Homo Deus''. E allora cosa accadrà quando robotica, intelligenza artificiale e ingegneria genetica saranno messe al servizio della ricerca dell'immortalità e della felicità eterna? Harari racconta sogni e incubi che daranno forma al XXI secolo in una sintesi audace e lucidissima di storia, filosofia, scienza e tecnologia, e ci mette in guardia: il genere umano rischia di rendere se stesso superfluo. Saremo in grado di proteggere questo fragile pianeta e l'umanità stessa dai nostri nuovi poteri divini?

Yuval Noah Harari

Yuval Noah Harari (Kiryat Ata, 24 febbraio 1976) è uno storico, saggista e professore universitario israeliano. Nel 2012 è stato membro della Giovane Accademia israeliana delle scienze, insegna all'Università Ebraica di Gerusalemme ed è noto soprattutto per aver pubblicato nel 2014 il best seller Sapiens: A Brief History of Humankind.

Opere:
01 - Sapiens. Da animali a dèi. Breve storia dell'umanità
02 - Homo Deus. Breve storia del futuro

Le conseguenze dell'odio

Tutto il mistero ruota attorno ad un tubetto di dentifricio. Proprio così: ad un tubetto di dentifricio ed al rapporto ossessivo di una madre e dei suoi due figli. Questa volta Elizabeth George, più che puntare sulle indagini, punta sulla psicologia dei personaggi e sui rapporti famigliari che a volte si trasformano in forme di amore-odio tra parenti. Tutto inizia trentanove mesi prima, un prologo che dura quasi un terzo del libro, quando il giovane Will si suicida buttandosi da una scogliera. Di mese in mese ci vengono descritte le reazioni ed i drammi interiori della madre Carlotte, del fratello Charlie e delle rispettive mogli. Scopriamo che entrambi i fratelli sono molto, forse troppo, legati alla madre e che soffrono di crisi depressive pur provando ad uscirne. Ma "recuperare è un percorso. Non una cosa che succede dalla sera alla mattina. Significa muoversi e a volte cambiare. Vivilo ed aggrappati alla speranza dei giorni migliori in arrivo". Intanto Barbara Havers è stata redarguita dal sovrintendente Isabelle Ardery per i sui comportamenti poco ortodossi e irrispettosi delle regole e Thomas Lynley cerca di fare da cuscinetto ed appianare la situazione. Proprio allora una famosa scrittrice viene trovata morta dopo una conferenza cui ha assistito anche Barbara e ad una prima analisi sembra si sia trattato di un attacco cardiaco. Alla stessa conferenza ci sono anche Caroline e Rory, l'assistente della scrittrice Clare. Ed è a questo punto che la morte viene considerata sospetta e Lynley convince Isabelle Ardery ad incaricare Barbara delle indagini. Le indagini iniziano e si scopre che, come già detto tutto ruota intorno al famoso tubetto di dentifricio che quasi uccide anche Carlotte e Rory. Più le indagini procedono e più si scoprono elementi che spostano il possibile sospettato dal  figlio, alla stessa Carlotte, poi alle sue nuore ed al suo ex marito che ha un amante. Indagini a tutto tondo sia da parte di Barbara che da parte di Lynley su due fronti diversi, ma che portano entrambe a scavare intorno ai rapporti tra tutti i membri della famiglia con sempre più insistenza e rivelando ancora una volta come possano cambiare le relazioni sentimentali ed il modo di pensare. Tutto molto ben descritto da Elizabeth George che in questo romanzo fa un passo avanti proprio su questo tema che alla fine sarà decisivo per la soluzione del caso. Caso risolto, ma ancora una volta, proprio alla fine, si scopre il vero ed intimo retroscena che ha scatenato l'assassino. E non dimentichiamoci anche che Thomas Lynley nel corso delle indagini si è innamorato ed alla fine...


I casi dell'ispettore Lynley (18)
Due morti sospette, due indagini parallele, una doppia ricerca della verità
Non c’è pace per l’ispettore di New Scotland Yard Thomas Lynley, che, reduce dalla difficile indagine condotta in Italia, si trova a scavare tra i segreti, i risentimenti e i rimorsi di una famiglia segnata da un lutto terribile: un suicidio che, ogni giorno di più, rivela risvolti agghiaccianti, costringendo Lynley ad affrontare i suoi stessi, dolorosissimi fantasmi, in quello che si annuncia come il caso più complesso della sua carriera. La vita non sorride nemmeno al suo storico braccio destro, Barbara Havers, che attraversa una profonda crisi personale e professionale. Sperando di aiutarla a ritrovare la sicurezza e lo smalto di un tempo, Lynley accetta di affidarle un caso che Barbara stessa si è trovata tra le mani: la morte in circostanze sospette di una scrittrice nota per le sue posizioni a favore del femminismo. Per risolvere l’enigma, Barbara parte per il Dorset, dove, dietro una facciata incantevole di villaggi pittoreschi, distese di colline erbose e scogliere bianche a picco sul mare, scopre un mondo di tradimenti, incontri clandestini e amori trasformati in gabbie da cui è impossibile fuggire...

Una morte semplice

Chi ama le indagini, i colpi di scena e la suspense leggerà questo romanzo tutto d'un fiato. L'avventura inizia durante un addio al celibato: Michael Harrison si dovrà sposare venerdì con Ashley ed i suoi amici decidono di fargli uno scherzo il martedì precedente ubriacandolo e seppellendolo in un luogo conosciuto solo da loro. Peccato che durante il loro ritorno a casa un incidente mortale li coinvolga ed il futuro sposo, ormai impossibilitato ad essere salvato, rimanga sepolto vivo in una bara. Si salva dall'incidente solo il suo amico e socio Mark che è in viaggio per affari e scopre dello scherzo finito male al suo ritorno. E' a questo punto che il detective Roy Grace viene contattato dal suo amico Glen Branson per partecipare alle indagini sulla scomparsa di Michael. I capitoli descrivono man mano l'angoscia che prova una persona sepolta viva, le indagini della polizia ed i sentimenti degli amici, della madre e della fidanzata Ashley. Ognuno di loro ha qualcosa da nascondere, una seconda vita: si tratta di tradimenti o di vecchie ruggini che risalgono alla gioventù. Sembra strano, ma due dei protagonisti sono il walkie talkie lasciato a Michael nella bara ed il suo corrispettivo ricetrasmettitore rinvenuto da un ragazzo sul luogo dell'incidente. Quando a Mark viene recapitato un dito mozzato di Michael con richiesta di riscatto le indagini prendono all'improvviso un altro corso in quanto il ragazzo, creduto ormai morto, è in realtà vivo e probabilmente tratto in salvo da qualcuno. Parte quindi una caccia all'uomo parallela al ritrovamento del futuro sposo, cui prende parte anche un sensitivo conosciuto da Roy Grace. Ci sarebbe ancora molto da dire sugli intrecci che legano i personaggi ed i fatti, ma li lascio a chi avrà la curiosità di leggere questo romanzo davvero ben scritto ed il cui finale non è per nulla scontato, anche quando tutto sembra essere stato risolto e la soluzione del caso praticamente conclusa.


Le indagini del detective Roy Grace (01)
Michael Harrison è noto per i suoi scherzi. Scherzi spesso divertenti, sì, ma altrettanto spesso crudeli. Forse troppo. Mai però quanto quello che tocca a lui. Dopo la sua festa di addio al celibato e una colossale sbronza, Michael si risveglia nel buio più completo in un luogo sconosciuto. Sconosciuto e... stretto. Michael è sepolto vivo, chiuso in una bara con soltanto una bottiglia di whisky e una radiolina ricetrasmittente, e una cannuccia per respirare. Lo scherzo è la vendetta dei suoi amici, e dovrebbe durare poco, giusto il tempo di spaventare Michael a dovere. Quando però i suoi amici rimangono coinvolti in un incidente d’auto, il gioco si trasforma in un incubo. Perché in teoria nessuno sa dove lui sia sepolto e nessuno può salvarlo… È a questo punto che il detective Roy Grace viene contattato dalla fidanzata di Michael. Manca pochissimo al matrimonio e Grace, a sua volta tormentato dai propri dolorosi fantasmi, scopre che l’unica persona che dovrebbe sapere qualcosa di Michael tace. Intanto per Michael il tempo sta per scadere...

Peter James

Peter James (Brighton, 22 agosto 1948), dopo una lunga e fortunata carriera di produttore e sceneggiatore cinematografico, si è dedicato a tempo pieno alla scrittura dando vita al personaggio di Roy Grace, ispirato ad un vero ispettore della polizia di Brighton. I suoi romanzi hanno ricevuto importanti riconoscimenti internazionali e sono pubblicati con successo in tutto il mondo.

Le indagini del detective Roy Grace:
01 - Una morte semplice
02 - Il segno della morte

La congiura del silenzio

Come molti libri di Steve Berry, anche questo narra di due storie separate da più di un secolo, ma che si intrecciano fino ad arrivare alla soluzione di un caso affidato a Cotton Malone della Sezione Magellano. L'inizio parte durante la guerra di secessione del 1861, quando il presidente degli Stati Uniti Lincoln riceve un messaggio in cui viene a sapere che John Freemont avrebbe liberato tutti gli schiavi dei ribelli del Missouri che avevano impugnato le armi contro gli Stati Uniti e che tutti i prigionieri di guerra sarebbero stati giustiziati. Riceve inoltre una lettera segreta, tramandata da presidente a presidente e di cui nessuno è a conoscenza. Si passa poi ai giorni nostri, quando Cotton Malone, ex agente della Sezione Magellano ed ora proprietario di una libreria,  viene incaricato di liberare un ostaggio in Scandinavia; durante questa missione viene salvato da un altro agente, Luke Daniels, che lo affiancherà durante tutta l'avventura. Intanto il senatore americano Rowen complotta contro il governo per fare in modo che alcuni Stati aderiscano alla secessione dagli Stati Uniti, cosa che renderebbe questa nazione notevolmente più debole nella scacchiera mondiale. Per fare questo Rowen si allea con Salazar, un mormone senza scrupoli che non esita ad usare la forza per raggiungere la sua meta. Ecco che capitolo dopo capitolo le due storie si rimandano l'una con l'altra fino alla fine del romanzo. Ciò che è più interessante e che porta a spunti di riflessione viene descritto tra le righe sono la storia della guerra di secessione, che non è così chiara come viene descritta nei libri di storia, così come la storia dei Mormoni, di come sono nati, di quale sia stata la loro evoluzione, e della loro profezia del Cavallo Bianco. Tutti spunti che chi vuole può approfondire per conoscere qualcosa di nuovo. Alcune citazioni mi hanno colpito: ad esempio il presidente americano che afferma che Thomas Jefferson disse che "ogni tanto una piccola ribellione è una buona cosa, perché è necessaria al mondo politico tanto quanto i temporali a quello fisico, come una medicina per la buona salute del governo". Vengono inoltre descritte la storia pubblica e privata di Lincoln, così come quella dei Mormoni e del libro di Mormon. Il libro gioca molto su questi due periodi storici che si accavallano e si rimandano a vicenda ed è questo che lo rende interessante se si vuole sapere qualcosa che vada oltre ciò che normalmente sappiamo delle guerre di indipendenza americane. E tutto ruota anche su uno stralcio della costituzione americana, poi non pubblicato ufficialmente, ma redatto dai padri fondatori americani, George Washington compreso. E poi: chi sono i Danniti e la Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi giorni, che hanno un ruolo centrale nella trama del libro? Per chi vuole approfondire tutti questi aspetti questo potrebbe essere un buon punto di partenza per scoprire cose nuove e farsi un'idea personale di ciò che è realmente successo al di là di quello che è frutto della fantasia dell'autore e delle conoscenze scolastiche. E per tornare al libro: che fine faranno la Sezione Magellano, Cotton Malone, Stephanie Nelle e soprattutto Cassiopea Vitt? Buona lettura e buone ricerche a tutti.



Le avventure di Cotton Malone (09)
La persona giusta al momento giusto. Così lo ha definito Stephanie Nelle, il suo ex capo dal dipartimento di Giustizia, quando gli ha chiesto di ritrovare un agente della Sezione Magellano, rapito mentre era in missione in Danimarca. E infatti solo Cotton Malone poteva arrivare in tempo in Svezia per salvare da morte certa Berry Kirk, l'unico testimone del rapimento. Tuttavia, Berry Kirk non è affatto chi dice di essere, e adesso Malone non ha scelta: per uscire vivo da quella situazione, deve stare al gioco. Anche se ciò significa lasciarsi condurre sulle tracce di una verità antichissima, una verità che nessuno ha mai avuto il coraggio di divulgare e che, se finisse nelle mani sbagliate...