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Maigret e la Stangona

In "Maigret e la Stangona", Georges Simenon ci regala un'altra avvincente avventura del celebre commissario Maigret. La storia inizia con un messaggio inaspettato: Ernestina Micou in Jussiaume, soprannominata "la Stangona", chiede di parlare urgentemente con Maigret. Questo nome non dice nulla al commissario, ma il ricordo riaffiora: diciassette anni prima, Maigret aveva cercato di arrestare questa donna, che per sfuggirgli si era stesa nuda sul letto.
Ora, Ernestina è tornata con una storia inquietante: il suo uomo, durante un furto in una villa, ha trovato il cadavere di una donna. Questo evento dà il via a un'indagine che si svolge in una torrida giornata d'estate, con Maigret che cerca di mettere insieme i pezzi di un puzzle complesso.
Simenon, con la sua maestria narrativa, ci immerge in un'atmosfera carica di tensione e mistero. I personaggi sono delineati con cura, e la trama si sviluppa con un ritmo incalzante che tiene il lettore incollato alle pagine. La figura di Ernestina, con il suo passato turbolento e il suo presente enigmatico, aggiunge profondità alla storia, rendendo "Maigret e la Stangona" un romanzo imperdibile per gli amanti del giallo.


Le inchieste di Maigret (38)
"Ernestina Micou in Jussiaume, detta la Stangona, da lei arrestata diciassette anni fa in rue de la Lune, e che per mandarla in bestia si mise a fare la puttana, sollecita l'onore di parlarle al più presto di una questione della massima importanza"; questo c'è scritto sull'apposito modulo che in una torrida giornata d'estate il vecchio usciere del Quai des Orfèvres consegna al commissario Maigret. Il nome non gli dice niente, e neanche il soprannome, ma la scena Maigret se la ricorda: allorché il commissario alle prime armi aveva cercato di arrestarla, quella ragazzona lunga lunga si era stesa sul letto completamente nuda. E adesso è venuta a raccontargli che il suo uomo aveva trovato, in una villa dove era entrato a rubare, il cadavere di una donna.