Un piccolo gesto crudele

Uno dei libri più riusciti di Elizabeth George, in cui sempre più descrive anche gli aspetti emotivi dei due protagonisti, Barbara Havers e Thomas Lynley. In realtà i casi narrati nel libro sono due e si incrociano pagina dopo pagina tenendoci legati al libro fino all'ultima pagina. Il primo è la scomparsa di una bambina, la figlia di un caro amico di Barbara ed il secondo è la morte della madre della piccola. In un continuo intreccio di indagini tra l'Inghilterra e l'Italia, assistiamo a continui colpi di scena ed indagini durante le quali Barbara, sempre istintiva e generosa, si mette in gioco totalmente rischiando addirittura il posto di lavoro. Ovviamente, come sempre, non svelo il finale, ma avviso che ci sarà un ultimo colpo di scena dopo la risoluzione dei due casi affidati a Lynley e alla Havers stessa.



I casi dell'ispettore Lynley (17)

Quando il professor Azhar scopre che la figlia di nove anni è scomparsa dalla sua casa di Londra insieme a quasi tutte le sue cose, non può che bussare disperato alla porta accanto e chiedere aiuto alla vicina e amica, il sergente Barbara Havers. Presto si scopre che a portar via la bambina è stata la madre, trasferitasi in Italia, a Lucca, per seguire il suo nuovo amore. Qualche mese dopo, però, la bambina sparisce davvero da un mercato della città, e sul caso si accendono i riflettori dei media. Viene chiamata in causa Scotland Yard, e a indagare è Thomas Lynley, mentore e superiore di Barbara. La Havers, dal canto suo, in questa vicenda sta mettendo a rischio la propria carriera, e forse molto di più: che cosa nasconde Azhar dietro l’immagine del padre affranto? Insieme a un ostinato ispettore italiano, Lynley e la Havers devono affrontare una situazione delicatissima, in cui si mescolano questioni razziali difficoltà linguistiche e pregiudizi culturali, che si complica ulteriormente quando al mistero sul rapimento si aggiunge quello di una misteriosa morte...

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