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Maigret e la vecchia signora




Le inchieste di Maigret (27)
Decisamente, le vecchie signore hanno un debole per Maigret. Seguono ogni sua inchiesta, conservano i ritagli di giornale, e non esitano a invocare il suo aiuto. Lo aveva già fatto Didine Hulot nella Casa del giudice – e il celebre commissario, ce lo ricordiamo tutti, si era cacciato in un mare di guai. Così, quando al suo cospetto si presenta «la vecchia signora più deliziosa che si potesse immaginare, sottile e minuta, dal volto roseo e delicato sotto i capelli di un bianco immacolato», non ci sono dubbi, c'è da temere il peggio. Tanto più che Valentine è una vecchia signora davvero sorprendente: vivace, brillante, franca sino alla brutalità. E in grave pericolo: qualcuno le ha messo dell'arsenico nel sonnifero, solo che l'ha bevuto Rose, la giovane domestica. Chi può aver cercato di uccidere una così deliziosa e inoffensiva vecchia signora, che un tempo è stata enormemente ricca ma che ormai vive di una modesta rendita nella pacifica Étretat? La figlia Arlette dai molti amanti, bella e tormentata? Il figliastro Théo, uno snob squattrinato con smanie da aristocratico inglese? O l'altro figliastro, l'affezionato Charles, che crede che la vita sia quella che si vede nelle cartoline illustrate? Un tranquillo, solido inferno familiare – oscuri segreti che votano all'infelicità, risentimenti amorosamente coltivati, immani egoismi – inghiottirà Maigret. Decisamente, è lui ad avere un debole per le vecchie signore.
Scritto a Carmel (California) nel dicembre del 1949, Maigret e la vecchia signora è apparso in Francia l'anno successivo.