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Le notti di Reykjavik

Un tuffo nel passato di Erlendur, quando era un giovane poliziotto della stradale. Nel tempo libero si occupa di due casi irrisolti che sembrano non avere nulla in comune, ma che alla fine Erlendur riuscirà a risolvere dimostrando anche la loro connessione. Bello il libro che parla della sua giovinezza, della sua passione per i casi di persone scomparse, legate forse ad una sua esperienza personale. In questo giallo scopriamo in parte le sue motivazioni personali ed in parte il suo modo di concepire il mondo che gira intorno alla città di Reykjavík fatto di barboni e droga. Mi è piaciuto scoprire la sua giovinezza, come è nata la sua carriera e come, fin da giovane il suo istinto era già quello di un vero agente. In questo libro scopriamo insieme il suo modo di agire, la sua dedizione al lavoro ed, in fondo, l'uomo che sta dietro una divisa. Ho letto che questo è il primo di una serie di libri che usciranno e che tratterranno del giovane poliziotto e penso proprio che leggerò anche gli altri.



I casi dell'agente Erlendur (11)

Un senzatetto viene trovato annegato alla periferia di Reykjavík. Un caso di poca importanza, che la polizia archivia come morte accidentale. Nelle stesse ore, una donna sparisce nel nulla dopo aver trascorso la serata in un locale del centro. Un anno dopo, Erlendur, poliziotto alle prime armi assegnato al turno di notte della stradale, passa lunghe ore a pattugliare le vie di una città deserta, ore spezzate di tanto in tanto da una rissa, un furto, un incidente d’auto, e non smette di pensare a quelle due persone scomparse. Convinto che i due casi siano stati frettolosamente liquidati dai colleghi, Erlendur non resiste alla tentazione di fare il detective. L’inesperta matricola inizia così la sua prima indagine. Due casi che riguardano due mondi lontanissimi tra loro: il triste sottobosco umano della capitale, denso di miseria e sopraffazione, e la borghesia islandese, con le sue ipocrisie e i suoi lati oscuri.